La testimonianza di Salvatore Gargiulo
Dal vaticano a Cristo
Fece molto scalpore, un paio di decenni fa, la notizia della conversione a Cristo di un prete che da molto tempo era nella Chiesa Cattolica.
Riportiamo la sua testimonianza a dimostrazione che si può sempre abbandonare il falso cristianesimo a favore della Verità di Cristo per ottenere la vita eterna!
Salvatore Gargiulo nacque il 18.2.1928 a Sorrento e divenne "dottore" in teologia nella facoltà teologica “S. Luigi” a Posillipo nel 1951 quando divenne anche prete cattolico.
Le sue parole sono dirette e precise:
“Ero fermamente convinto che il Papa fosse il successore di Pietro ed il vicario di Cristo. Licenziatomi in teologia, nel 1951, e divenuto prete, mi ero proposto di essere per tutta la vita un figlio devoto del romano pontefice, il “santo padre”. Un buon sacerdote è anche un fervoroso devoto della Madonna, e tale ero anch’io, propugnatore della recita del rosario, divulgatore dei messaggi mariani di Lourdes e di Fatima. Ora che conosco la Parola di Dio, so che le apparizioni mariane non sono altro che inganni diabolici, tesi a fuorviare le anime impedendo che esse vengano a contatto con la Verità (si legga, per esempio, ciò che ha scritto l’apostolo Paolo nella 2° lettera ai Corinti capitolo 11 verso 14 ed in 2° Tessalonicesi capitolo 2 versi 9-12).
La Madonna che appare ed annunzia un altro vangelo non ha nulla a che vedere con l’umile Maria, madre di Gesù, le cui ultime parole su questa terra, quasi un suo testamento, furono: “Fate tutto quello che Gesù vi dirà” (Vangelo di Giovanni cap. 2 v.5).
Io però m’ero formato in questo sistema di errori. Ero tenuto a fidarmi del magistero ecclesiastico, che si dichiara infallibile, ma avevo una conoscenza superficiale e distorta delle Sacre Scritture, e pertanto “ingannavo gli altri, essendo io stesso ingannato” (dalla 2° lettera di Paolo a Timoteo cap. 3 v.13).
Nondimeno nel mio intimo ero profondamente insoddisfatto. Amministravo i sacramenti ed a mia volta vi facevo ricorso, ma mi mancava il dono più bello che Dio vuol dare all’essere umano: la certezza della vita eterna mediante la fede nel sacrificio di Gesù Cristo. Evidentemente le “cisterne screpolate” dei sacramenti non potevano darmi l’acqua viva di cui avevo sete.
Le verità fondamentali della Bibbia, quelle riguardanti la salvezza, offerta gratuitamente all’uomo attraverso l’opera perfetta compiuta dal Signore Gesù, sono di una chiarezza cristallina. La teologia cattolica conosce la salvezza per grazia, ma arbitrariamente la rende astrusa e complicata.
La salvezza, in pratica, passa attraverso i sacramenti gestiti dalla casta sacerdotale, e bisogna meritarsela con la partecipazione ai sacri riti, con l’osservanza dei comandamenti e dei precetti, con le buone opere.
Il cattolico non può mai essere sicuro della propria salvezza eterna. Ed anche se muore in pace con Dio, gli resta da espiare una pena più o meno lunga nel purgatorio. In tal modo si svuota e si svaluta il sacrificio di Cristo, che del resto si pretende di rinnovare in ogni messa.
Si tratta dunque di un sistema dottrinale perfido, anzi diabolico, che rende milioni di anime sue prede “con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo” (Lettera ai Colossesi cap. 2 v.8).
La mia anima appesantita dal peccato, era tormentata dalla paura del giudizio di Dio e della perdizione eterna.
La mia conversione si realizzò molto lentamente ma, alla fine, Colui che è ricco in misericordia compì in me un grande prodigio: dopo tanti anni, in cui avevo brancolato nel buio, i miei occhi poterono aprirsi alla luce dell’evangelo. Lo scoglio, che ostruiva l’uscita dal tunnel in cui mi trovavo, era costituito dalla dottrina, filosoficamente ben gongegnata del papato. Esso però risultò di cartapesta e venne facilmente infranto da alcune considerazioni di ordine storico e, soprattutto, dalla potenza della Parola di Dio. Questa recise altresì gli altri legami costituiti da dottrine umane, e mi fece vedere la mia teologia e tutte le cose passate “come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo” (dalla lettera di Paolo ai Filippesi cap. 3 v.8).
Avevo ormai quarantanove anni, ne avevo trascorsi ventisei come “sacerdote”, ma valeva la pena ricominciare da capo: Sapevo finalmente in chi avevo creduto (2° Timoteo cap. 1 v.12)
A volte mi chiedo: Perché il Signore, che pure mi amava, ha permesso che io passassi fra gli errori di una religione, prima di chiamarmi “dalle tenebre alla Sua meravigliosa luce”? Forse perché la mia esperienza possa essere di aiuto ad altri, ed anche a te che leggi.
NON LASCIARTI INGANNARE!
I riti solenni e i sacramenti, i templi maestosi, le feste, i viaggi papali, le immagini “prodigiose”, le apparizioni, i gruppi ecclesiali che ostentano una parvenza evangelica, le attività ecumeniche, i giubilei, tutto questo ha lo scopo di tenerti distratto e di impedirti di acquisire ciò di cui hai assoluto bisogno: un contatto personale e vitale col Signore Gesù, unico Salvatore e Mediatore fra Dio e gli uomini, avendo come guida lo Spirito Santo, Suo autentico Vicario, che ci parla attraverso la Bibbia.
Non seguire la massa la quale, munita di tutti i conforti religiosi, avanza sulla via larga che porta alla rovina eterna.
“Larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta, invece, è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano” (Parole di Gesù come riportate dal Vangelo di Matteo al cap. 7 vv. 13 e 14).
“Vi è una via che all’uomo pare dritta, ma finisce col condurre alla morte” (Libro dei Proverbi cap. 14 v.12).
Tale purtroppo è la via spaziosa delle religioni, ivi compresa quella di cui fui sacerdote. Ma Dio ti ama e vuole salvarti
Scegli GESU’ che è la Via, la Verità e la Vita. Credere in Lui comporta la rinunzia al peccato, ad un vano modo di vivere, ed anche alle proprie tradizioni religiose. Ma ti garantisco che ne vale la pena.”